Frutti di Marta

I PRODOTTI

LA BORSA MISTA

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    La borsa di verdura mista sarà disponibile nei seguenti formati:

    • Borsa piccola 2,5 kg circa a € 9,00
    • Borsa grande 5 kg circa a € 16,00

    Miele Millefiori del Biron
    PIERO

    Il miele quest’anno si chiamerà Piero, da Pietro Loschi, ma soprattutto abbiamo scelto questo nome in omaggio a Piero Miola, l’esperto e appassionato apicoltore che da due anni sta mettendo la sua esperienza e le sue conoscenze a nostra disposizione, per insegnarci le meraviglie del mondo delle api. Chi lo conosce non può non innamorarsi delle api! Grazie, Piero!!

    Per ordinare il miele puoi contattare fruttidimarta@gmail.com

    FARINA DI MAIS MARANO
    DRUSILLA

    Le piante sono coltivate nel nostro orto e raccolte a mano da noi o da amici che ci aiutano.  I grani vengono poi portati a molare al mulino di Monteviale, per rimanere coerenti con la filosofia del voler far fare ai nostri prodotti “meno strada possibile”!
    Non facciamo alcun trattamento alle piante, come non aggiungiamo nessun conservante alla farina: è quindi un prodotto genuino, ma che va consumato entro pochi mesi (indicativamente tre) dal confezionamento.

    Drusilla Dal Verme (1811-1885) divenne la proprietaria di villa Loschi Zileri Motterle alla metà dell’Ottocento, dopo la morte dello zio e marito Luigi Loschi e a seguito di una tormentata spartizione ereditaria con la sorella Lucrezia.
    Donna energica ed intraprendente per la società del tempo, Drusilla si contraddistinse per un profondo interesse nel campo agrario, venendo eletta alla Società di Acclimatazione di Trento e specializzandosi poi nell’allestimento di serre per la coltivazione di ogni tipo di ortaggio. Partecipò, vincendo diverse medaglie, ad esposizioni dell’epoca con i suoi legumi, patate, erbe da foragggio.
    Ma il suo sogno era rivolto al futuro: fu lei a volere ripensare all’organizzazione del parco della villa: un meraviglioso parco di ispirazione romantica avviato negli anni Sessanta dell’800 di cui lei non poté ovviamente godere, in quanto destinato a giungere a maturazione quasi un secolo più tardi. E che costituì pertanto il più bel regalo che Drusilla potesse lasciare in eredità alle future generazioni.

    SPUGNA NATURALE DI LUFFA
    LUCREZIA​

    La luffa è una pianta il cui frutto, di forma cilindrica, privato della buccia e dei semi, si presenta come un reticolo spugnoso di fibre soffici e leggere, ma resistenti. Tagliando a pezzi il reticolo fibroso della luffa si ricavano da ogni frutto, in base alle dimensioni, circa 4 o 5 spugne. Da sempre è stata utilizzata per la produzione di spugne vegetali, ipoallergenica e biodegradabili, ottima alternativa alle spugne sintetiche e molto efficace per la sua azione levigante sulla pelle. Si sciacqua facilmente e, poichè non trattiene sapone e asciuga rapidamente, non ammuffisce: dura quindi nel tempo ed è particolarmente igienica.
    Lucrezia Dal Verme e la sorella Drusilla ereditarono a metà Ottocento dallo zio Luigi Loschi (marito di quest’ultima) il patrimonio di famiglia. Le due energiche sorelle non si risparmiarono cortesissime ma al tempo stesso assai spinose lettere sulla questione ereditaria, per poter disporre della villa Loschi di Biron. Lucrezia avrebbe voluto in tutti i modi divenirne proprietaria, ma non poté alla fine rifiutare la proposta della sorella che, pur di ottenere la villa, le lasciò ingenti beni immobili rientranti nell’eredità Loschi. Ma il destino era scritto, e proprio grazie a Lucrezia e al suo matrimonio con Giulio Zileri, la villa sarebbe entrata alcuni decenni più tardi nell’asse ereditario degli Zileri. Lucrezia morì nel 1868 e quando Drusilla sentì l’incalzare dei tempi (morì senza prole nel 1885), dispose che la villa di Biron passasse a Camillo Zileri, figlio di Giulio e Lucrezia. Da allora il complesso assunse il nome di villa Loschi Zileri.

    MAIS da pop corn
    DRUSILLini

    Coltiviamo in orto alcune piante di mais da pop-corn, sia di varietà “nera” che “gialla”. Come per il mais da farina non facciamo alcun trattamento alle piante e non aggiungiamo conservanti ai grani: li lasciamo asciugare sotto un portico, li sgraniamo e asciughiamo un altro po’, per poi confezionarli come arrivano a casa vostra!

    Drusilla Dal Verme (1811-1885) divenne la proprietaria di villa Loschi Zileri Motterle alla metà dell’Ottocento, dopo la morte dello zio e marito Luigi Loschi e a seguito di una tormentata spartizione ereditaria con la sorella Lucrezia.
    Donna energica ed intraprendente per la società del tempo, Drusilla si contraddistinse per un profondo interesse nel campo agrario, venendo eletta alla Società di Acclimatazione di Trento e specializzandosi poi nell’allestimento di serre per la coltivazione di ogni tipo di ortaggio. Partecipò, vincendo diverse medaglie, ad esposizioni dell’epoca con i suoi legumi, patate, erbe da foragggio.
    Ma il suo sogno era rivolto al futuro: fu lei a volere ripensare all’organizzazione del parco della villa: un meraviglioso parco di ispirazione romantica avviato negli anni Sessanta dell’800 di cui lei non poté ovviamente godere, in quanto destinato a giungere a maturazione quasi un secolo più tardi. E che costituì pertanto il più bel regalo che Drusilla potesse lasciare in eredità alle future generazioni.

    uova
    clementine

    Le nostre uova, nate sempre da galline felici, da quest’anno prendono il nome da una dama che abitò nei secoli passati la Villa: la Contessa Clementina.
    Le nostre amiche galline continuano a vivere nel parco della Villa, razzolando di giorno tra fiori e cespugli: forniamo loro solo un po’ di mais franto, per il resto sono decisamente ruspanti!

    Clementina Lucchesi Palli era una nobildonna austriaca proveniente da Graz, città che le diede i natali nel 1835. Figlia della bellissima Maria Carolina Ferdinanda di Borbone (1798-1870) – principessa delle Due Sicilie per nascita (in quanto figlia di Francesco I re delle Due Sicilie) e duchessa di Berry in virtù del primo matrimonio con Carlo Ferdinando d’Artois duca di Berry (figlio di Carlo duca d’Artois, poi re di Francia dal 1824 al 1830 col nome di Carlo X) – e del secondo marito di costei, il duca Ettore Lucchese Palli (1806-1864), andò in sposa a Camillo Zileri (1830-1896), proprietario della villa Loschi di Biron di Monteviale, alle porte di Vicenza, dove la nobildonna si trasferì a vivere.
    Figura eclettica e di matrice fortemente “internazionale”, alla morte del marito, deceduto a Recoaro allo scadere dell’estate del 1896, fu lei a divenire proprietaria insieme ai suoi sei figli del complesso di Biron, che tenne e seppe gestire con sensibilità e lungimiranza tutte al femminile fino all’anno della sua morte (1925). Sarebbe stato a quel punto il figlio Alessandro Zileri (1863-1937) – il celebre autore del viaggio intorno al mondo nel 1887-89 – e soprattutto la vedova di quest’ultimo Bianca Carrega Bertolini (1877-1969) a dare nuovo slancio alla villa, ancora una volta conferendole nei lavori di ripristino un gusto moderno e raffinato, di matrice squisitamente femminile.

    passata di pomodoro
    camilla

    dalla nostra produzione estiva di pomodori arriva la passata Camilla

    Alla fine dell’Ottocento fu Camillo Zileri ad ereditare la nobile villa già Loschi di Biron di Monteviale. Figlio di Giulio Zileri e di Lucrezia Dal Verme, il complesso edilizio gli giungeva in eredità nel 1885 per il tramite della zia materna Drusilla Dal Verme, spentasi in quell’anno, vedova del conte Luigi Loschi. Camillo era nato a Parma il 25 agosto 1830. Figura intraprendente, a lui si devono cura e attenzione particolare alle proprietà di Biron, con particolare riguardo per il parco che proprio la zia Drusilla, alla metà del XIX secolo, aveva provveduto a rinnovare secondo la nuova moda “all’inglese”, avvalendosi della competente fantasia progettuale del paesaggista milanese Giuseppe Balzaretti, qui intervenuto in collaborazione con l’architetto scledense Antonio Caregaro Negrin. Un parco che, ancora in quegli anni di fine Ottocento, era in fase di graduale accrescimento e che solo decenni più tardi sarebbe stato in grado di dispiegare tutta la sua magnificenza, svelando così l’autentica eredità dei suoi ideatori. Camillo si spegneva il 31 agosto del 1896 a Recoaro. Lasciava eredi dei suoi possedimenti di Biron (e non solo) la moglie Clementina Lucchesi Palli e i suoi sei figli, tra i quali si era pochi anni prima distinto Alessandro Zileri (1863-1937), autore di un avventuroso viaggio intorno al mondo tra il 1887 e il 1889.

    confettura di mela cotogna
    angelica

    Le nostre uova, nate sempre da galline felici, da quest’anno prendono il nome da una dama che abitò nei secoli passati la Villa: la Contessa Clementina.
    Le nostre amiche galline continuano a vivere nel parco della Villa, razzolando di giorno tra fiori e cespugli: forniamo loro solo un po’ di mais franto, per il resto sono decisamente ruspanti!

    Clementina Lucchesi Palli era una nobildonna austriaca proveniente da Graz, città che le diede i natali nel 1835. Figlia della bellissima Maria Carolina Ferdinanda di Borbone (1798-1870) – principessa delle Due Sicilie per nascita (in quanto figlia di Francesco I re delle Due Sicilie) e duchessa di Berry in virtù del primo matrimonio con Carlo Ferdinando d’Artois duca di Berry (figlio di Carlo duca d’Artois, poi re di Francia dal 1824 al 1830 col nome di Carlo X) – e del secondo marito di costei, il duca Ettore Lucchese Palli (1806-1864), andò in sposa a Camillo Zileri (1830-1896), proprietario della villa Loschi di Biron di Monteviale, alle porte di Vicenza, dove la nobildonna si trasferì a vivere.
    Figura eclettica e di matrice fortemente “internazionale”, alla morte del marito, deceduto a Recoaro allo scadere dell’estate del 1896, fu lei a divenire proprietaria insieme ai suoi sei figli del complesso di Biron, che tenne e seppe gestire con sensibilità e lungimiranza tutte al femminile fino all’anno della sua morte (1925). Sarebbe stato a quel punto il figlio Alessandro Zileri (1863-1937) – il celebre autore del viaggio intorno al mondo nel 1887-89 – e soprattutto la vedova di quest’ultimo Bianca Carrega Bertolini (1877-1969) a dare nuovo slancio alla villa, ancora una volta conferendole nei lavori di ripristino un gusto moderno e raffinato, di matrice squisitamente femminile.